Di L'Equilibrista Parma, 01-03-2021 - Ciao Andre, immagino che il nostro tour in Francia continui, quindi cosa ci hai riservato questa settimana? Dove ci conduci esattamente stavolta?
Dopo aver visto uno dei teatri più affascinanti della Côte de Blanc, patria di eccellenza di sua maestà lo Chardonnay, scopriamo gli altri maestosi village dove il sottosuolo delle “Craie”.
Credo sia importante ricordare che questa zona ha forza ed intensità ben presenti, tanto che sia in annate calde che fredde riesce a tollerare ogni andamento climatico trattenendo l’acqua, ma non come una spugna, bensì nel modo di favorire una piena maturazione in qualsiasi circostanza clamatica avversa alle piante.
Partendo da nord troviamo Chouilly dove vinosità e note di nocciola rendono lo chardonnay simile per caratteristiche alle note dei Mersault di Borgogna. Qui tra le parcelle (le lieux-dits in Champagne) di riferimento troviamo “Le Fond du Bateau e Les Adventures” inoltre, una curiosità, parliamo dell’unico Grand Cru della Côte de Blanc in cui si coltiva una piccola parte di Pinot Noir classificata come Premier Cru, non dimentichiamolo.
Segue a sud il village di Cramant, in altitudine molto più alto di Les Mesnil sur Oger, che si sviluppa ad anfiteatro situato su colline dolci e sinuose che, beneficiando di esposizioni solari a sud e sud-ovest, ne segnano l’unicità. Luogo noto soprattutto grazie a Maison che attingono da qui per creare le basi delle loro cuvée di assemblaggio più prestigiose, specialmente in Francia è molto sentita la sua grande rivalità con il vicino Avize.
Proprio quest’ultimo in termini di altitudine risulta intermedio rispetto ai precedenti, tanto da farne emergere vini più austeri, equilibrati ed armonici perché qui la forte componente di belemnitica (che non si trova negli altri villaggi) è ricca di ossido di ferro e argilla, pertanto qui molti vigneron hanno fatto la storia della Champagne. Veri precursori di un movimento che per scelte e coraggio, hanno tracciato la vai a vantaggio di molti altri.
Tra le parcelle più note troviamo: Les Chantereines, Les Malandries du Midi, Le Malandries e Champ-Cain, le cui esposizioni sono molto variabili perché molte guardano a sud, ma ce ne sono perfino alcune orientate a nord, per cui anche le pendenze vanno dalle più ripide, con vigne a ridosso de boschi, a quelle più aperte che risultano essere le più particolari della zona.
(Cartina)
Visione geografica della Côte de Blanc con “Atlas de la France vinicole L. Larmat”
Tra le cantine che meritano risalto, credo di dover citare : Etienne Calsac, Lancelot-Pienne e Vazart-Coquart
Etienne è uno dei nuovi astri nascenti tra i vignérons indipendent, eredità non facile vista la gloria di altri produttori del villaggio di Avize. Dalla sua, grande rispetto per la sostenibilità in vigna visto che per lui il 90% del vino si fa nel vigneto e come dargli torto. Vinifica principalmente per parcelle: cosi da rimarcare la differenza tra i diversi Cru. Lascia svolgere a tutti gli Champagne la malolattica in botte.
Gilles Lancelot è alla quarta generazione di proprietà, lavora dal 1995 in azienda e la gestisce dal 2005. I suoi champagne sono vibranti ed espressivi e ne guadagnano in longevità per finezza e eleganza. La sua filosofia si basa sull’estrazione di ricchezza del frutto maturo per rappresentare al meglio le caratteristiche del suo villaggio.
Jean-Pierre Vazart guida questa piccola azienda di 11 ettari vitati in quel di Chouilly tra le più promettenti della zona; siamo nella parte iniziale della Côte de Blanc quindi molto vicino ad Epernay. Lo stile di produzione tradizionale punta sulla cremosità e freschezza della Chardonnay, soprattutto grazie a lunghe soste “Sur lattes” (sui lieviti) delle uve, al fine di preservarne l’aroma del frutto e estrare delicatamente i profumi varietali.
Champagne Premier Cru BdB L’Echappée Belle Extra Brut s.a, 100% Chardonnay (cuvée 2016 + 30% vin du rèserve in Solera)
(F. 2)
Champagne da suoli argillosi e calcerei, questo Blanc de Blanc gioca sulla profondità delle note saline e tropicali dello Chardonnay dopo la malolattica svolta. Al gusto, gli champagne di Etienne, prediligono dosaggi bassi pertanto tutti i suoi prodotti sono tra i 2-4 gr. /l. di zucchero, previlegiando freschezza e pulizia di beva.
Abbinamento con Tartare di gambero biondo su crema di bufala, puntarelle, carote e camouflage di bacche.
Champagne Grand Cru Blanc de Blanc Cuvée Extra Brut s.a, 100% Chardonnay (cuvée 2014 + vin de réserve)
(F. 3)
Questo champagne è la sua non vintage di punta, creata dall’assemblaggio di uve da Cramant per ricercarne la mineralità, da Avize per esaltarne la freschezza e da Chouilly per definirne rotondità e frutta: ed ecco la ricetta perfetta. Le note di arancio e albicocche dominano una freschezza fine, bilanciatissima dalle morbidezze aggraziate.
Abbinamento con calamarata di Gragnano ai frutti di mare, asparagi e limone
Champagne Grand Cru Blanc de Blanc Grand Bouquet Brut 2012, 100% Chardonnay
(F. 4)
Chardonnay potente in cui si esprime tutta l’anima del village di Choully con fragranti note di burrosità e nocciole all’olfattivo, per uno champagne molto grasso e teso nel palato, il tutto pennellato da tocchi di crema pasticcera, miele, vaniglia e lunga persistenza nel retrogusto.
Abbinamento con trota al vapore di erbe su crema di sedano, crumble pane nero e mela verde grattugiata.
L’Equilibrista @lequilibrista27
Andre Senoner @andre_somm_